Quante volte vi siete detti: “basta è ora di cambiare?” È ora di cambiare: casa, lavoro, classe dirigente, il proprio carattere, la propria compagnia di amici, l’organizzazione aziendale, il proprio modo di vivere… e chi più ne ha più ne metta. Ma vi siete mai chiesti cosa significa veramente cambiare?
“Cambiare non vuol dire fuggire da qualcosa ma andare verso qualcosa”. Per attualizzare questo adagio proviamo a ripensare ancora ad una volta al caso di Alex Schwazer. Egli è fuggito da una situazione che gli era insostenibile con un atto quasi suicidale. In realtà, così facendo, Alex dopo aver affidato la sua possibile vittoria atletica alle sostanze dopanti ha fatto qualcosa di molto peggio: ha affidato la realizzazione della sua storia al destino. Altro che dopa! Il destino è la storia già scritta è la TUA storia scritta da qualcun altro. Dopa e destino sono “storie” senza futuro perché riducono l’uomo a burattino.
L’antitesi del destino è il progetto. Progettare come dicevo in un post precedente deriva dall’etimo projettare cioè andare oltre al presente.
Alex non progettando nulla per il suo domani che non sia ridotto al non volere più fare quella vita lì ha fatto coincidere il suo futuro con il mero superamento del passato. Non c’è sogno, solo superamento di un problema. La domanda che oggi Alex dovrebbe porsi è che uomo vorrebbe essere domani. E a questa domanda non si può rispondere semplicemente dicendo domani non voglio essere quello che ero ieri. Non è possibile costruire la propria storia per sottrazione. Proviamo a pensare ad un altro atleta: Alex Zanardi. Buffo, stesso nome opposto approccio alla vita. Zanardi stupisce quando parla e racconta la sua vita perchè da quello che dice, e per come lo dice traspare la voglia di sognare, di sfidarsi e di rinnovarsi. Quando parla Zanardi si respira il gusto di un atleta che è un tutt’uno con l’uomo.
Vorrei concludere (riprendendo una frase letta durante l’estate in un libro di cui non ricordo il titolo) dicendo che “senza una riflessione che ci conduce verso qualcosa, non c’è azione consapevole, ma solo agitazione priva di scopo”. Il cambiamento è fortemente correlato al desiderio. Posso cambiare solo se ho un sogno che mi attrae. Non basta un problema che mi spinge.
Quindi se vogliamo cambiare qualcosa, anche piccolissima, smettiamola di focalizzare la nostra attenzione su ciò che non va e orientiamo la nostra attenzione al sogno al desiderio. Questo cambio del nostro focus attentivo ci porta ad essere con più facilità pro-attivi e quindi a generare con maggior facilità scenari di cambiamento.
A mio avviso il modo migliore per cambiare vita è quello di smettere di credere che gli obiettivi che dobbiamo raggiungere siano legati al denaro e al successo, l’unica cosa che conta nella vita è essere felici, e per essere felici non ci serve un i-phone da 900 euro o vestiti costosi, ma solamente essere amati. Spendere soldi per comprare cose che non ci servono allo scopo di impressionare gli altri, non dona la felicità, questa viene quando si è amati e ben voluti, non invidiati! Per cambiare vita quindi serve semplicemente capire che dobbiamo smettere di lavorare come pazzi per guadagnare, ma solo usare il nostro tempo per coltivare rapporti sinceri e d’amore con il prossimo.