L’uomo autentico è un continuo tramonto che va oltre questo momento.
L’uomo è un ponte tra un punto di partenza e un punto d’arrivo.
Nice
La politica ci offre da anni molte occasioni di malcontento e di delusione. Ma che cosa ci delude veramente? Gli scandali? Gli stipendi milionari dei parlamentari? La corruzione? Io penso di no. Penso che tutto questo ci offenda ma non ci porti ad una vera e propria delusione. La vera delusione nasce da una politica che non è più capace di sognare. La delusione si incarna in una classe dirigente che non ha alcuna vision, nessuna idea di come dovrebbe essere l’Italia tra 10 anni. La politica è:
- O ancorata al presente, ai problemi di oggi (è per questo che è più efficace un governo tecnico di un governo politico, perché il tecnico fa problem solving)
- o orientata a guardare al passato solo per ricercare un colpevole dei problemi di oggi.
Ma se il grande dramma della politica contemporanea è l’assenza di sogni, tale problema tocca buona parte della popolazione, perché l’anemia di desiderio, speranza e sogno è molto più diffusa di quanto si possa pensare.
Nelle sessioni di coaching, ai miei clienti, siano essi individui singoli o aziende, pongo solitamente due domande che, grossomodo, possono essere così riassunte
la prima: “Quale problema ti porta qui?” A questa domanda, dopo qualche esitazione iniziale, tutti si prodigano in una descrizione dettagliata di ciò che non va, di ciò che si vorrebbe cambiare, di ciò che rende infelici, inconcludenti. Questa piccola domanda apre cioè la voragine del problema che quella persona-azienda vive.
La seconda: “Se avesse una bacchetta magica come si immaginerebbe tra cinque anni?” …silenzio. “Non si faccia problemi dica la prima cosa che le viene in mente?”….silenzio…”Non lo so! Non ci ho mai pensato!!”
Siamo esperti dei nostri problemi, continuiamo a parlarne, ma siamo assolutamente analfabeti rispetto ai nostri desideri. Spesso i desideri si riducono al mero superamento del problema (questo in politica è, ad esempio, raggiungere il pareggio di bilancio). Siamo tutti talmente abituati a vivere la concretezza dei nostri problemi che perdiamo la familiarità con l’evanescenza della speranza e il sogno. Ma speranza e sogno per diventare realtà hanno bisogno di essere sentiti e pensati. Dobbiamo allenarci a sognare!
Recuperare la centralità del proprio sogno significa dare direzione al proprio vivere e nel contempo aprirsi alla ricerca quotidiana della propria vocazione.
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